sabato 30 maggio 2020

FORSATIN denuncia Polisario per deviazione di aiuti umanitari internazionali in Algeria

Il Forum degli Autonomisti a Tindouf (FORSATIN ), che guida l’opposizione ed attivo all’interno dei campi profughi saharawi di Tindouf, nel sud dell’Algeria, ha diffuso un documento nel quale mette in guardia la società civile spagnola e in Europa dall’aderire alle raccolta fondi in corso nella penisola iberica a favore del gruppo "Polisario", accusato di corruzione e deviazione degli aiuti umanitari internazionali.
In particolare, è stato prodotto un dossier nel quale si spiega che la società civile spagnola raccoglie una grande quantità di donazioni umanitarie per la popolazione saharawi senza chiedersi se i saharawi trarranno beneficio da questi donazioni o se invece saranno distribuiti tra l’entourage del capo del Polisario alias Brahim Ghali.
Conosciuto per le deviazioni degli aiuti umanitari destinati ai saharawi nei campi di Tindouf e per le sue stravaganze sessuali, il capo del polisario Brahim Ghali è stato così nuovamente denunciato per le sue inaudite ricchezze che lo rendono l’uomo più odioso nei campi.
Dalle rivelazioni fatte dal FORSATIN emerge che "le donazioni sono, come successo nel passato, ripartite tra l’entourage di Brahim Ghali, a scapito dei saharawi indigenti nei campi".
"Il frutto di questa rapina alimenta la fortuna personale del capo del Polisario che non si è preoccupato dei 200 milioni di dinari algerini che gli ha sottratto il nipote", afferma FORSATIN e lancia allarme sulla provenienza di questa ricchezza che permette a "Ghali di mantenere un numero incalcolabile di donne dei suoi 23 matrimoni". 
Il documento denuncia il fatto che Ghali ha costruito suoi alloggi permanenti nella città algerina Tindouf e Mheriz e sua moglie è spesso al volante di veicoli nuovi di zecca;
Il documento accusa Ghali di "manipolare giovani donne saharawi che utilizza per incastrare gli oppositori in scandali sessuali".
L'aiuto umanitario "permette ai suoi figli di viaggiare costantemente all'estero" in Europa ed America, "dove frequentano scuole prestigiose, mentre i giovani saharawi tentano di sopravvivere nelle condizioni miserabili nel deserto isolato", si indegna il Forum.
"Oltre al furto sistematico degli aiuti umanitari, il capo del Polisario, insieme al suo fratello Ali Ould Sayed Al Mustapha, conta sul dirottamento di enormi quantità di carburante che rivende impunemente nella Mauritania settentrionale", spiega il Forum.
In aggiunta delle denunce presentate alla magistratura spagnola contro il capo del gruppo Polisario per crimini contro l'umanità come la tortura, omicidi, sequestro di persone, terrorismo e altre denunce contro l'uso persistente del Bambino Soldato, si ricordano poi le denunce presentate in Spagna per violenza scandali sessuali e i numerosi casi di nepotismo e deviazione di aiuti a scapito della gioventù saharawi che rimane emarginata. 
Da ricordare che Brahim Ghali ha scelto da più di 5 anni di non mettere mai i piedi in Spagna per evitare l'arresto.

giovedì 14 maggio 2020

Algeria: Ong condannano repressione a movimento Hirak

La Federazione Internazionale dei diritti umani (FIDH) e l'Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT) hanno condannato la repressione subita dal movimento di protesta algerino "Hirak" e dagli attivisti in difesa dei diritti umani ad Algeri da parte delle autorità locali. 
Le due Ong hanno pubblicato congiuntamente, dal loro osservatorio per la protezione dei diritti umani, un dossier sulla repressione degli attivisti in Algeria tra il 22 febbraio e il 05 maggio 2020. 
Si tratta di un rapporto che stabilisce una cronologia precisa degli attacchi contro i difensori dei diritti umani in questo paese, più di un anno dopo l'inizio del movimento popolare di Hirak e nel pieno della pandemia da Covid-19, che colpisce anche l'Algeria. Questa repressione, osserva il rapporto, si materializza molto spesso con atti di molestia, anche a livello giudiziario, con arresti arbitrari e detenzioni ingiustificate di detenuti del movimento algerino Hirak.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

L’Osservatorio condanna fermamente la repressione generalizzata e sistematica degli attivisti dell’Hirak, che si è fortemente accentuata dal settembre 2019. Tale repressione si concretizza nella maggior parte dei casi con atti di vessazione, anche a livello giudiziario, arresti arbitrari e detenzioni ingiustificate. Tali misure mirano unicamente a sanzionare le legittime attività di difesa dei diritti umani di questi attivisti, nonché le libertà di espressione, di associazione e di manifestazione di tutti i cittadini algerini.

L'Osservatorio invita le autorità algerine a:
1. Garantire in ogni circostanza l'integrità fisica e il benessere psicologico di tutti i difensori dei diritti umani in Algeria;
2. Rilasciare immediatamente e incondizionatamente i difensori di tutti i difensori dei diritti umani arbitrariamente detenuti, in particolare nel contesto di un maggiore rischio di diffusione del Coronavirus nelle carceri, conformemente alle raccomandazioni formulate dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dalla Commissione africana per i diritti umani e dei popoli, dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, dalla Commissione interamericana per i diritti umani e il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) nella sua Dichiarazione di principi sul COVID-19;
3. Porre fine a tutte le forme di molestie, anche a livello giudiziario, nei loro confronti;
4. Rispettare le disposizioni della Dichiarazione sui difensori dei diritti umani, adottata dall’Assemblea generale dell'ONU il 9 dicembre 1998; 
5. Garantire in ogni circostanza, con i soli limiti imposti dalle misure adottate a causa dell'attuale crisi sanitaria dovuta all'epidemia di coronavirus, le libertà di manifestazione, di riunione, di associazione e di espressione;
6. Di fronte al rischio di una diffusione massiccia del virus in carcere, si raccomanda di attuare misure di emergenza volte a salvaguardare la salute dei detenuti, in particolare in materia di alimentazione, salute, igiene e quarantena, in modo adeguato, limitato nel tempo e trasparente.